«Il Tibet continui a far parte della Cina»
Il Dalai Lama ha dichiarato, in un'intervista al quotidiano «South
China Morning Post» di Hong Kong, che desidera che il Tibet continui a far
parte della Cina, per beneficiare del boom economico del Paese. Il Dalai Lama,
denunciato da Pechino come un «separatista», ribadisce che il Tibet
non desidera altro che la propria autonomia culturale, in modo che i tibetani
possano preservare la loro società buddista (dal
Corriere
della sera).
Il 10 marzo 2005 ricorreva il 46° anniversario dell'insurrezione Tibetana di Lhasa, la rivolta generale del '59 cui seguì una dura repressione da parte cinese e l'inizio dell'esilio del Dalai Lama. Nel commemorare la data, il capo spirituale del popolo tibetano ha tenuto il suo tradizionale discorso, comunicando il consolidamento della sua linea d'azione politica (Middle Way Approach) dichiarando che i suoi fedeli e lui stesso sarebbero pronti ad accettare che la regione si trovi "in seno alla Repubblica popolare della Cina" e "non esigere più l'indipendenza". Il Dalai Lama fuggì in India nel 1959 dopo una ribellione fallita contro la sovranità cinese. In questi anni la Cina ha perseguitato, oppresso e cercato di omologare i tibetani.
Ecco alcuni passaggi del discorso:
«Il mondo in
generale, di cui la Cina fa parte sta cambiando in meglio. Negli ultimi tempi
è manifesta una nuova consapevolezza del bisogno di pace, di non violenza,
di democrazia, di giustizia e protezione ambientale nel mondo. La recente
risposta senza precedenti di governi e privati da tutto il mondo alle vittime
dello Tsunami è la riprova della crescente interdipendenza del mondo e
dell'importanza di una responsabilità
universale».[...]
«Una volta ancora
voglio rassicurare le autorità cinesi che finchè sarò io a guida
del popolo tibetano noi restiamo pienamente impegnati ad adottare la soluzione
di compromesso (Middle Way Approach), a non ricercare l'indipendenza del tibet
ma restare entro la repubblica Popolare Cinese. Sono convinto che a lungo
termine questa linea politica porterà il miglioramento delle condizioni dei
tibetani in Cina. E' in questo senso incoraggiante constatare l'appoggio da
varie parti del mondo a questa linea d'azione considerata ragionevole,
realistica, e di mutuo beneficio per Cina e Tibet. Sono particolarmente felice
di constatare questo appoggio anche da circoli di intellettuali e gruppi entro
la Cina. Sono felice che i contatti con la leadership Cinese siano ripresi e che
gli incontri di questo settembre dimostrino un miglioramento dei rapporti».
(Fonte:
ev k2
cnr)
Versione
integrale (in inglese) del discorso del Dalai Lama Maggiori informazioni sul Middle Way Approach e
sul pensiero politico del Dalai Lama
Inserito Gio - Marzo 10, 2005, 05:39 p. in
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