La cerimonia è stata elegante e nello stesso tempo sobria. Gli spettacoli sono stati di buon livello e non troppo lunghi. Chi ha partecipato solo alla giornata conclusiva non credo abbia di che lamentarsi. Diverso il discorso per le conferenze e i dibattiti dei giorni precedenti, in cui interventi interessanti e l'auspicabile partecipazione del pubblico sono stati sacrificati per dare spazio a dilettanti allo sbaraglio, che non solo non sapevano che cosa dire, ma non sapevano nemmeno dirlo. Comunque un plauso va agli organizzatori, specialmente a quelli che, come il nostro Enrico Federici, hanno profuso impegno disinteressato e senza gloria. Un'altra menzione positiva va a Jiso Forzani, il cui discorso-dharma ha finalmente sollevato lo zen italiano alla dimensione che culturalmente gli compete. Sul piano personale è stato molto bello incontrare gli amici e condividere con loro questo prezioso tempo senza ritorno.