«La ferrovia ucciderà la cultura tibetana»
Per
il Dalai Lama, la linea che dal 2007 collegherà il Tibet con la Cina è
costruita «nell’ottica politica di sconvolgere ancora di più la
demografia del Tibet». A favore dei cinesi Han …
Dharamsala (AsiaNews/Scmp) – La linea ferroviaria che
collega il Tibet con diverse grandi città della Cina potrebbe, secondo il
Dalai Lama, «condurre ad un genocidio culturale» portando nella
regione altri lavoratori cinesi. Il leader spirituale tibetano in esilio
aggiunge che la ferrovia, che dovrebbe essere completata nel 2007, porterà
altra pressione sui tibetani. «Una ferrovia – spiega – è
sempre molto utile quando viene costruita in un’ottica di sviluppo, non
quando è politicamente motivata da un desiderato cambiamento
demografico».
La ferrovia è progettata «a tappe»:
la prima è quella di collegare Lhasa, capitale del Tibet, con Xining,
città che si trova a 1.956 chilometri di distanza, nella provincia centrale
del Qinghai. La linea, che si svilupperà anche oltre Xining, attraversa la
catena montuosa che divide il Tibet dalla Cina ad un altitudine di 5.072 metri.
Il costo del progetto supera i 4 miliardi di dollari Usa ed il vice premier Zeng
Peiyan sottolinea che grazie alla ferrovia vi sarà una grande promozione
del turismo.
Xu Jianchang, vice direttore generale della Commissione
Riforme e Sviluppo del governo regionale tibetano, dice: «L’obiettivo
primario della ferrovia è lo sviluppo del Tibet. Quando sarà completa,
questa regione vedrà dei cambiamenti economici enormi. Porterà qui
persone e progetti capaci, di talento».
I tibetani temono
però che cambiamenti e sviluppo continueranno ad essere gestiti da
cittadini Han, ovvero l’etnia cinese che Pechino spinge alla migrazione in
Tibet dal 1950, anno in cui l’«esercito di liberazione popolare»
ha invaso la regione. Dalla fuga del Dalai Lama e del suo governo in India sono
gli stessi Han a gestire le attività commerciali e politiche, divenendo
l’élite della regione.
Fonte:
Asianews
Inserito Mar - Settembre 13, 2005, 11:24 m. in
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