Quell'uomo infedele, ingrato, scassinatore, fannullone, che mangia il vomito, senza dubbio è un uomo superiore
Dhammapada, 97
Possibile che siano veramente parole del Buddha? Pare proprio di sì …
Per esprimere questo concetto e per dare più forza alle sue parole utilizzando l'ironia, il Buddha creò un calembour composto di più parole a doppio senso, cominciando con «Quell'uomo infedele…», che, possiamo immaginare, fosse proprio l'etichetta che qualche monaco aveva malaccortamente appioppato a Sariputta:
Quell'uomo infedele, ingrato, scassinatore, fannullone, che mangia il vomito, senza dubbio è un uomo superiore.
Questo è il testo originale in pali:
Assaddho akataññu ca
sandhicchedo ca yo naro
hatâvakâso vantâso
sa ve uttamaporiso
Ecco tutto il calembour in dettaglio:
Assaddho = infedele / che è oltre la fede
akataññu = ingrato / che conosce il non creato
sandhicchedo = scassinatore / che ha reciso i legami
hatavakâso = fannullone / che ha distrutto le possibilità (di rinascita)
vantâso = che mangia il vomito / che ha rigettato i desideri.
Quella che segue è la traduzione senza doppi sensi:
Quell'uomo che è oltre la fede, che conosce l'Increato, che ha reciso tutti i legami, che ha distrutto le possibilità [di rinascita], che ha rigettato tutti i desiderï, è senza dubbio un uomo superiore.