Anicca ed entropia

«Con le uova si fanno le frittate, ma con le frittate non si fanno le uova»

Entropia è una parola che viene dal greco e significa rivolgimento (τροπή), ossia cambiamento, interno (εν), ed indica un mutamento di stato dell'energia, che passa dall'essere disponibile al non esserlo più. Il valore dell'entropia positiva determina il grado di disordine di un sistema, sia che si tratti di un sistema aperto, cioè che scambia energia con l'ambiente, come un'automobile o un essere vivente, oppure un sistema chiuso, cioè che non scambia energia con l'ambiente come un pianeta oppure l'universo. La legge dell'entropia dice, in sostanza, che se io brucio un pezzo di carbone per scaldarmi non potrò più bruciare quel pezzo di carbone di nuovo. E che, se con le uova si fanno le frittate, con le frittate non si possono rifare le uova.

Qualcuno vorrebbe che la vita contraddicesse la legge dell'entropia, ma purtroppo ciò non è vero, allo stato attuale delle conoscenze. La tendenza della vita a generare strutture sempre più complesse e "ordinate" e a mantenere l'omeostasi interna può essere paragonata a quelle piccole anse dei fiumi in cui, formandosi un lento vortice, la corrente scorre al contrario per qualche metro. Limitandosi a guardare solo in quel punto si può avere la sensazione che la legge secondo cui l'acqua scorre verso il mare non valga, ma allargando il proprio campo di osservazione ci si accorgerà che quell'acqua, compiuto il suo largo giro, riprende la direzione corretta. Come l'ansa di un fiume, così gli esseri viventi sono sistemi aperti, cioè scambiano materia ed energia con l'ambiente. Se ci si limita ad osservare i soli esseri viventi si può incorrere in un errore di valutazione. In realtà, sommando l'entropia dei sistemi biologici a quella del loro ambiente ci si accorgerà che l'entropia aumenta invariabilmente.

E' interessante osservare che "l'arte di vivere" prescritta dal Buddha ai suoi discepoli appare dettata da un'acuta consapevolezza della legge dell'entropia. L'ideale etico rappresentato dal Vinaya é anche il modo più leggero di passare per il mondo, lasciando il minor numero di tracce possibile: un tenore di vita a bassa entropia, infatti, costituisce ancor oggi il modello ideale per garantire alle specie viventi e al pianeta la massima durata. Questo non è un caso. La legge dell'entropia, affermando che il disordine totale dell'universo è in costante aumento, conferma in pieno la dottrina buddista dell'impermanenza (anicca) che riguarda tutte le cose condizionate e composte, l'insieme delle quali altro non è che l'universo nella sua interezza. La stessa parola uni-verso significa, tra l'altro, "volto in una sola direzione" e questa direzione è la freccia del tempo, che va dal cosmos al chaos, ovvero dall'ordine al disordine. Infatti senza entropia non ci sarebbe il tempo, e senza il tempo non ci sarebbero entropia né vita, perché la vita produce entropia.

Inserito Gio - Gennaio 5, 2006, 12:44 p. in

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