Cavalcando l'asino all'incontrario


Un giorno Nasreddin Hodja cavalcava l'asino all'incontrario, con la faccia verso il posteriore. «Hodja» gli diceva la gente, «stai cavalcando l'asino all'incontrario!». «No», rispondeva. «Il mio amico qui vuole andare in una direzione, mentre io voglio andare nell'altra. Così abbiamo trovato questo compromesso».

«Bello stupido!», dirai. Sì, ma molto simile a noi, che invece di volgerci all'ignoto e al nuovo che ci viene incontro preferiamo rivolgerci al vecchio e al conosciuto che abbiamo già lasciato indietro.


Un giorno Nasreddin Hodja cavalcava l'asino all'incontrario, con la faccia verso il posteriore. «Hodja» gli diceva la gente, «stai cavalcando l'asino all'incontrario!». «No», rispose, «non sto cavalcando all'incontrario, è l'asino che va nella direzione sbagliata!».

(Dalle «Sublimi parole e facezie di Nasreddin Hodja»)

Inserito Dom - Aprile 17, 2005, 10:32 m. in

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